24.5.09

FRANCESCO GROM: L'UOVO DIVENTA ARTE

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Franco Grom vende opere d'arte attraverso la creazione di circa 2.500 a 3.500 fori in ogni guscio. La sua arte si ispira ad intricati disegni tradizionali sloveni. L'esecuzione di fori in gusci d'uovo richiede una incredibile quantità di mano ferma e pazienza,lo sforzo è ripagato da queste belle creazioni.

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Admin ha detto...
24 maggio 2009 alle ore 11:31  

In Russia la Pasqua, anche se ortodossa, era ed è una festa sentita più del Natale.
Verso la metà del 1800 nello sconfinato Impero russo cominciarono ad apparire le prime uova d'oro e d'argento, con all'interno delle piccole icone e con all'esterno il monogramma stilizzato dello Zar o della Zarina. Fu l'orefice di corte, Carl Fabergé, che propose allo Zar dell'epoca, Alessandro III, di fare alla Zarina Maria Feodorovna, sua moglie, un uovo con sorpresa per la Pasqua.
Si trattava di un uovo di color bianco con smalto opaco, al cui interno vi era un tuorlo tutto d'oro, e di nuovo all'interno vi era una gallinella colorata d'oro e smalti con gli occhi di rubino, dentro la gallinella vi era a sua volta una copia in miniatura della corona imperiale, la quale, a sua volta, conteneva un piccolo e sublime rubino a forma d'uovo. In poche parole si trattava di una sorpresa dentro l'altra, come una specie di matrioska, le tipiche bamboline russe messe una dentro l'altra.
Questo capolavoro d'arte piacque sia allo Zar che alla Zarina, tanto che questo tipo d'uova si diffuse ben presto fra i nobili, anche al di fuori dell'Impero russo.
Fabergé farà in tutto ben 54 modelli, tutti differenti tra di loro, tra cui spicca quello preparato per l'incoronazione di Nicola II e Alexandra Feodorovna, dove all'interno di questo uovo tempestato di pietre preziose vi era un modellino in oro, smalto e diamanti, con i vetri di cristallo di rocca e i cerchioni delle ruote in platino, della carrozza imperiale usata per la suddetta cerimonia.
Una di queste uova Fabergé è attualmente conservata presso il Museo Ermitage di San Pietroburgo.
Mentre degli altri modelli non si conosce che fine fecero.
Da segnalare che anche la cinematografia si è interessato all'uovo Fabergé: basti pensare al film del 1983 dal titolo "Octopussy, Operazione Piovra", diretto da John Glen, con Roger Moore, dove si racconta la vicenda dell'uovo Fabergé di San Pietroburgo che viene sostituito con un falso da un generale sovietico che conduce un'operazione altamente rischiosa per i destini del mondo, sulla cui strada troverà Roger Moore nei panni dell'agente segreto inglese 007, James Bond.

rolla ha detto...
24 maggio 2009 alle ore 14:09  

Wow che conoscenza! Grazie per la lezione di storia.

Admin ha detto...
24 maggio 2009 alle ore 18:22  

Anche Carl Fabergè, come Francesco Grom, è un appassionato di uova...

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